Il 13 dicembre scorso Ravenna ha ampliato la propria offerta di case popolari inaugurando due palazzine Acer di 9 alloggi ciascuna, di cui uno adeguato ai bisogni di portatori di handicap in carrozzina, in Via Butrinto e in via Gamberoni. All’inaugurazione erano presenti il Sindaco Matteucci, l’Assessora Piaia, la Presidente di Acer Manuela Giangrandi e la Presidente di Auser Mirella Rossi.
La grande novità per la città è che in questi due nuovi insediamenti saranno presenti i volontari Auser per svolgere la funzione di “portierato sociale”, un’esperienza che si va sempre più diffondendo in diverse realtà italiane per facilitare il dialogo, la socializzazione e la serena convivenza.
Nel progetto di Auser questa presenza sarà utile sotto diversi punti di vista.
Per cominciare sarà un nuovo punto di osservazione sulla realtà sociale di Ravenna, che andrà ad aggiungersi alla “Casina Auser” di Via S.Alberto, già punto di riferimento per gli abitanti della zona e punto d’incontro tra volontari e cittadini; dall’osservazione della situazione sarà poi possibile stilare una “Carta dei Servizi” che sia funzionale e immediatamente utile per la cittadinanza.
Dal punto di vista degli abitanti delle due palazzine i volontari Auser saranno a disposizione informandoli sui loro diritti, prestando ascolto, facilitando l’orientamento verso i servizi civici, sociali e sanitari del territorio, aiutando i meno abbienti nel disbrigo di pratiche burocratiche, ma soprattutto promuovendo e coinvolgendo la cittadinanza attiva per combattere la solitudine e, al tempo stesso, favorire conoscenza, collaborazione e rispetto reciproco grazie ad uno spazio di socializzazione per un buon vicinato che si realizzerà attraverso il dialogo tra culture diverse e l’inclusione sociale.
Auser ancora una volta favorisce le politiche pubbliche, in questo caso quelle abitative, creando una sorta di compensazione sociale che possa prevenire i conflitti, che sempre più spesso nascono nei contesti condominiali, ma soprattutto contrastando l’impoverimento delle reti primarie, familiari e amicali che sempre più spesso si verifica nei quartieri di periferia, e non solo, dove sembra regnare l’individualismo.
L’Associazione ha le idee chiare sulle linee guida da seguire e sui risultati da ottenere: evitare la solitudine, l’isolamento, l’emarginazione dei soggetti deboli (autosufficienti e non), favorire la buona conoscenza tra vicinato, basata su fiducia e rispetto, recuperare il valore della cittadinanza attiva, facilitare la conoscenza tra le famiglie, tra le generazioni e tra le etnie. Per raggiungere questi risultati, oltre alla presenza attiva dei volontari, si organizzeranno gruppi di autoaiuto grazie ai quali condividere progetti e azioni, portati avanti come comunità e iniziative di incontro festose in svariate occasioni. La prima occasione è stata il 30 maggio, una serata tra vicini di casa, promossa in collaborazione con Acer, in occasione della “Giornata Europea dei Vicini”, che ha avuto inizio alle 17.00 con una proiezione di video ed è proseguita con una cena per tutti.