Dopo la visita alla Comunità di recupero per tossicodipendenti di San Patrignano abbiamo sentito la necessità di comunicare a tutti le emozioni che questo incontro ci ha trasmesso.
Ognuno di noi aveva aspettative diverse, ma avevamo in comune un bisogno di capire, di vedere con i nostri occhi quella realtà. Durante il viaggio di andata, in pullman, ci eravamo riproposti di essere il più possibile attenti e delicati, entrando in contatto con i ragazzi, per non essere indiscreti e non metterli in imbarazzo. Precauzione che si è poi rivelata assolutamente inutile, infatti appena arrivati, quattro di loro, che poi ci hanno fatto da guida per tutta la giornata, sono saliti sul pullman e, in modo del tutto naturale, ci hanno raccontato la loro vita e la loro esperienza nella Comunità, aprendosi completamente e semplicemente a noi, senza alcun tipo di disagio.
La visita è cominciata dalle cantine, poi abbiamo visitato le stalle e visto la mungitura, sempre con i nostri ciceroni che ci illustravano al meglio ambienti e dettagli del tour.
Alle 12.30 abbiamo partecipato al pranzo comunitario, preceduto, come sempre, da mezzo minuto di riflessione; l’inizio della riflessione è scandito da un battito di mani, segue un silenzio davvero emozionante, soprattutto se si pensa che vi partecipano più di 1500 persone, un silenzio che ognuno dedica alle proprie riflessioni personali; nessuno può arrivare in ritardo, nessuno può consumare cibo prima di questa cerimonia.
Il pasto è stato semplice, ma ottimo, servito in un ambiente gradevole e in un clima di serenità che ci ha stupiti.
Nel pomeriggio è proseguita la nostra visita con i laboratori, il teatro e la visione di un breve filmato che riassume la vita nella comunità, dopodiché un gruppo di ragazzi è stato a nostra disposizione per rispondere alle domande, sempre senza imbarazzi, anche scendendo nel profondo della propria esperienza personale.
La visita si è conclusa all’emporio, dove molti di noi hanno acquistato prodotti della comunità.
Sicuramente raccoglieremo l’invito a ritornare, per gustare di nuovo queste sensazioni positive, queste emozioni forti e indimenticabili che vorremmo trasmettere a tutti.