Dopo l’appello alla Regione di Coldiretti, sulla proliferazione incontrollata delle nutrie sul territorio, anche Auser Ravenna vuole far sentire la voce dei propri associati, in particolare del comitato ortisti di Via Rubicone, che hanno visto il proprio lavoro sfumare a causa di questi animali.
La piaga delle nutrie che, come ha giustamente fatto notare il direttore Coldiretti Walter Luchetta, mette in serio pericolo la sicurezza idrogeologica, ambientale e del decoro urbano dell’intera Provincia, purtroppo, al momento, non sembra avere possibilità di soluzione.
Se da un lato, infatti, il Comune di Ravenna aveva predisposto un apposito piano relativo al contenimento della diffusione di questi animali, a partire dal 1 gennaio, per la Legge di Stabilità 2016, questo piano cessa di avere validità. Sempre la Legge di Stabilità, all’art. 7, stabilisce inoltre che le nutrie non possano pià essere cacciate.
Il risultato è che le trappole predisposte dal Comune di Ravenna sono state ritirate e, finché la Regione non deciderà come procedere, non sarà possibile programmare alcun intervento.
Gli ortisti Auser di Via Rubicone, che avevano segnalato più volte il problema all’amministrazione locale già a partire dal mese di novembre, si sono trovati nel bel mezzo di un vuoto legislativo che, per il momento, ha contribuito ad azzerare quasi tutti i raccolti. Le verdure invernali coltivate con dispendio di denaro ed energia, sono state pressoché interamente divorate dalle nutrie.
Al momento gli ortisti hanno costruito, a proprie spese, un reticolato che copre un terzo del perimetro dell’area ortiva, sul lato dal quale sembra provengano gli assalti. Se il problema dovesse persistere, trovando adeguati finanziamenti il reticolato potrebbe essere esteso per tutto il perimetro dell’area, ma si tratterebbe comunque di una soluzione d’emergenza.
L‘auspicio è che la Regione si senta sollecitata a decidere il più in fretta possibile su un problema che riguarda tutti e che si aggrava esponenzialmente ogni giorno che passa.