Carissimi amici, forse molti di voi non hanno mai sentito parlare dell’Auser ed è un gran peccato. È un’associazione di volontari che cerca di andare incontro a tutti i tipi di esigenze della popolazione, allargando a diversi settori il proprio campo di azione. È un valore aggiunto dindispensabile, per sostenere un welfare che possa essere sempre pià vicino ai bisogni dei cittadini, di cui io faccio parte.
Mi presento: mi chiamo Piccinini Galassi Marisa, ho ottantatré anni e vivo sola perché mio marito mi ha lasciata per sempre tredici anni fa, dopo aver lottato per anni contro la paralisi ed un tumore. Ho tre figli che mi amano, ma è sempre più difficile per loro occuparsi di me che sono sempre più bisognosa di assistenza. Mi trovo nell’impossibilità di uscire di casa per svolgere le commissioni quotidiane, come fare la spesa, andare da un medico, in famracia. Ho tante malattie: il diabete, una brutta anemia (ho appena fatto tre trasfusioni di sangue e sto facendo delle infusioni di ferro due volte la settimana), una neurite diabetica e mi fermo qui.
Cosa farei senza l’Auser e i suoi volontari?
Come me ce n’è tanta di gente colpita nelle carni e nello spirito e, come me, non vogliono sentire parlare di “Case di Riposo”. Preferisco restare a casa mia, circondata dai ricordi: foto, oggetti, libri, tanti libri, perché oltre che piacermi la lettura, sono stata insegnante. Trascorro ore a leggere e a rileggere le letterine che i miei ex alunni (ora sono medici, come Lorenzo, assistenti sociali, come Franco, professori scolastici come Maria, geometri, idraulici, maestre d’asilo, parrucchiere, …) ancora mi mandano per augurarmi un Buon Natale o una Buona Pasqua. Quanti sono i loro pensierini affettuosi! Alcuni addirittura ora sono mamme e papà. Dio li benedica!
Ho parlato tanto di me, ma ora voglio parlare di un problema che mi affligge.
Auser è cronicamente a corto di personale e tante sono le persone che avrebbero bisogno dell’aiuto dei volontari: non solo gli anziani, ma anche i bimbi all’entrata e all’uscita delle scuole, le persone sole desiderose di compagnia, o chi voglia imparare a lavorare ai ferri, all’uncinetto; siamo tanti, tanti, tanti, quelli che gridano “Aiuto!” anche senza parlare e che pensano alla morte.
Dio Padre ci ha chiamati e noi siamo venuti al mondo. Dio ci ha donato la capacità di pensare, di amare, di fare tante cose; noi siamo liberi, possiamo rendere il mondo più bello, possiamo aiutare tutti, ma anche rovinare il mondo, lasciare gli altri senza aiuto e renderli cattivi. Egli vuole che usiamo bene i suoi doni, che non siamo pigri ed egoisti, ma che pensiamo anche a chi è nel bisogno.
«Andate tutti, fate del bene a tutti, senza distinzione tra chi è straniero e chi è vicino! Così saremo figli del Padre nostro che fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi».
Purtroppo siamo in periodo di crisi: molte persone sono senza lavoro, molte sono già pensionate e magari si annoiano al bar.
In attesa di poter lavorare (e vi auguro che accada il più presto possibile) aiutateci! Un domani, forse, sarete voi ad aver bisogno di aiuto. Aiutateci in questo progetto e avrete sempre la nostra gratitudine e la nostra benedizione e vi sentirete uomini e donne migliori.
Grazie di aver letto questo mio scritto e grazie se potrete o vorrete diventare volontari dell’Auser. Basta poco per dare un po di serenità a chi ha bisogno di voi!
Marisa Piccinini