È giugno, le messi sono mature;
il sole arde alto nel cielo
e il mare, calmo, pare sorridere,
partecipe dei fulgori del sole
Ascolto, o per meglio dire, dovrei ascoltare
una lezione di latino,
ma l’anima mia vaga nel paesaggio.
Il mio corpo freme di felicità
Le api, i fiori, le farfale,
persino i cespugli, lo stagno immobile
paiono godere eterna gioventù nel cielo.
Un improvviso pensiero
turba la festosa visione.
Penso alla morte e al nulla
nel quale si dissolvono le cose.
Al pensiero della morte trasalgo.
La visione del mio corpo seppellito,
mi sgomenta;
freddo e sbigottimento mi assalgono.
Il mio cuore si ghiaccia,
come un getto di gelida acqua.
Marisa Piccinini