Ciao a tutti, vi scrivo per raccontarvi del recente nonché bellissimo viaggio culturale in terra di Grecia, personalmente da sempre considerata una meta del cuore, essendo appassionata di antichità classiche. E in effetti è la sesta volta che sbarco in Grecia, paese di cui non mi stancherò mai.
Il ritrovo per la partenza è fissato a Ravenna il 17 settembre alle 11.30, con destinazione Ancona, per le operazioni di imbarco sul traghetto della Minoan Lines, operazioni che si sono poi protratte più del previsto in quanto il traghetto è giunto in ritardo di ore! E in effetti anziché partire alle 16.30 il traghetto lascia il porto alle 19.30.
Dopo esserci sistemati nelle cabine assegnateci spostiamo in avanti le lancette per regolarci sull’orario greco già vigente a bordo. La navigazione procede spedita, le condizioni del mare sono ottime del resto e alle 7.30 di domenica 18 settembre attendiamo di eseguire le operazioni di sbarco.
Intanto lungo la costa greca si addensano nubi minacciose e proprio mentre scendiamo scoppia un violento temporale! Poco male perché il diluvio lo osserviamo al riparo del nostro pullman.
Incontriamo poi, in una taverna locale, la signora che ci farà da guida per tutto il nostro tour.
Nel primo pomeriggio si svolge una visita molto bella, nella regione del “Bosco di pietre delle meteore”, splendidi monasteri bizantini costruiti tra il quattordicesimo e il sedicesimo secolo, estremamente affascinanti per questa loro posizione così suggestiva; sono infatti arroccati sulle imponenti rocce della regione a cui appartengono, la Tessaglia, cuore della Grecia agricola, lontana dalle più famose coste egee, ma ugualmente ricca di fascino e di luoghi di notevole interesse dal punto di vista artistico.
La nostra guida ci conduce alla visita di due monasteri, quello detto di Grande Meteoro e quello di Stefano, ricchi di testimonianze artistiche pregevoli, quali le pitture bizantine e le suppellettili sacre, per non parlare del bellissimo panorama che si gode dall’alto di questi torrioni.
Terminata la visita alle meteore, ci dirigiamo verso la cittadina di Trikala, sede del nostro primo hotel e, dopo esserci sistemati, facciamo una passeggiata panoramica.
Lunedì 19 settembre partiamo di buon’ora per il sito archeologico di Delfi e il relativo museo, che conserva splendori dell’età classica. Un diluvio ci accompagna nel trasferimento, ma ancora una volta, la dea bendata viaggia con noi, sempre al riparo del pullman!
Lungo il tragitto verso Delfi, la guida ci propone una piccola deviazione, per poter transitare presso il paesino di Termopili dove, nel 480 a.C., avvenne la famosa battaglia omonima, tra l’esercito persiano e quello greco, guidato dal comandante Leonida, di cui ammiriamo un’imponente statua.
Sempre in avvicinamento verso Delfi ammiriamo il Monte Parnaso (2500 m circa sopra il livello del mare), particolarmente venerato nell’antichità e consacrato al culto del Dio Apollo e delle 9 Muse, alle cui pendici si trovano le rovine del Santuario di Apollo. La zona è particolarmente suggestiva, di una spettacolare bellezza e il sito archeologico è di notevole interesse, molto vasto e complesso.
La guida ci conduce attraverso la “Via sacra”, illustrandoci i resti dei vari edifici che costituivano questa zona, come detto, devota al Dio Apollo, che, secondo la credenza popolare, scelse proprio Delfi come luogo da cui comunicare con gli uomini.
Degno di menzione il piccolo ma importante Museo di Delfi, che ospita diversi capolavori dell’arte antica, tra cui la Sfinge alata e la statua bronzea dell’Auriga, il cui sguardo sognante e profondo mi lascia incantata.
Lasciato il sito di Delfi, facciamo tappa al prossimo hotel (intanto piove ancora mentre siamo al riparo, gli dei sono con noi), nel piccolo villaggio montano di Arachova, che nell’antichità si chiamava Anemolia, ossia “sospesa tra i venti”.
Martedì 20 settembre, di buon mattino, si parte verso Atene, la capitale. Percorrendo le grandi vie orizzontali e verticali da cui è costituita, abbiamo subito il colpo d’occhio di una città dalle mille sfaccettature, in cui antichità e modernità si fondono e convivono in un caleidoscopio di colori, suoni e profumi.
Una tappa obbligata ad Atene è sicuramente il Museo Archeologico Nazionale, di cui proprio quest’anno ricorre il 150esimo anniversario (1866-2016). Qui la nostra guida ci illustra i reperti più importanti e significativi provenienti da tutta la Grecia, testimonianza di epoche diverse, dalla civiltà Cicladica ai reperti rinvenuti nell’isola di Santorini, dalla civiltà Micenea all’epoca Ellenistica, in un susseguirsi di opere di inestimabile valore: vasellame, statuette, ori, affreschi, statue bellissime, tra cui spicca la miglior statua conservata del mondo antico, quella che rappresenta Antinoo, il giovane amato dall’imperatore romano Adriano.
Il nostro tour prosegue con la visita ai resti del tempio di Capo Sounion, a circa 70 km da Atene, nella punta più meridionale dell’Attica. Costruito in una zona considerata sacra, il tempio era dedicato al Dio del mare, Poseidone, protettore dei marinai; si racconta che nelle notti tempestose poteva servire da faro per lo splendore del marmo bianco con cui venne eretto.
Questo viaggio è talmente ricco di bellezze, non solo artistiche, ma anche paesaggistiche, che ad ogni passo si rischia di incorrere nella Sindrome di Stendhal!
Siamo ormai giunti a metà del nostro tour.
Mercoledì 21 settembre ci attende una minicrociera alle isole di Hydra, Poros ed Egina. Partiamo dal porto del Pireo e la giornata si presenta bellissima. Pranzeremo a bordo del traghetto e rientreremo in serata.
La prima isola su cui scendiamo è Hydra, un’isola, diremo, glamour, mondana, frequentata dalla ricca borghesia ateniese, ma anche dal jet set internazionale, da intellettuali e pittori, che ne hanno fatto un vivace centro di incontri culturali. Passeggiamo per le splendide viuzze e i colori delle piante di bouganville fanno da contrappunto al bianco abbaccinante delle abitazioni.
Lasciata Hydra ci dirigiamo verso Poros, dove resteremo poco, in compagnia di una debole pioggerellina.
La terza ed ultima isola in cui scendiamo è Egina, nota per le piante di pistacchio (squisito, e che personalmente ho più volte gustato nella versione del gusto gelato!) e per il tempio di Afaia, in posizione elevata, da cui si gode un impareggiabile panorama. Costruito nel quinto secolo a.C., il tempio è considerato uno dei più belli e meglio conservati dell’antichità.
La giornata è veramente bella e dopo le visite rientriamo al Pireo, consci di avere trascorso una splendida giornata e come ultima sorpresa il cielo ci regala tutti i colori di un meraviglioso tramonto.
Giovedì 22 settembre ci attende un’altra densa giornata con la salita all’Acropoli di Atene, la visita al Partenone e all’Agorá, cuore pulsante dell’antica Atene. È la terza volta che salgo sull’Acropoli e l’emozione è sempre la stessa, immensa. Ritengo che sia uno dei luoghi più belli al mondo, dove respiri ad ogni passo la bellezza di quell’età dell’oro che fu l’Atene del quinto secolo a.C. sotto il governo di Pericle.
La guida ci conduce sotto la rocca del Partenone, il tempio dedicato alla Dea Athena, protettrice della città; la vista dei Propilei, lo spazio che vi era tra gli uomini e gli dei, è emozionante. Per millenni l’Acropoli ha rappresentato la fortezza dove potevano mettersi in salvo gli abitanti dei quartieri bassi durante le invasioni nemiche. Con la nascita della democrazia ateniese l’Acropoli diventò un centro religioso, mentre il fulcro della vita politica si spostò nell’Agorá. Non mi dilungo ulteriormente se non per affermare che una visita all’Acropoli vale da sola un viaggio in Grecia.
Meritano però una doverosa menzione anche lo splendido tempio dell’Eretteo, con la loggetta delle Cariatidi, l’Odeon (per la musica), l’Areopago, tempio dedicato alla dea della Vittoria, il tempio di Efesto, il miglior tempio ellenico per conservazione. L’arte è qui intesa come modo di avvicinamento dell’uomo allo spazio divino.
Il nostro percorso dentro Atene prosegue per le stradine del vecchio quartiere della Plaka e di piazza Monastiraki, caratteristici per le numerose taverne, la musica, i negozietti, i laboratori artigianali, in cui è bello perdersi e girovagare.
Una tappa obbligata è poi Piazza Syntagma, dove si trova l’attuale Parlamento greco, la cui maggiore attrattiva per noi turisti sono gli Euzoni, un corpo di guardia che si distinse durante la guerra di Indipendenza greca contro i Turchi e che veste un caratteristico gonnellino plissettato e zoccoloni con i pon-pon.
Questo giorno però non è ancora terminato, dopo cena, infatti, assistiamo ad uno spettacolo folkloristico in una tipica taverna, dove ascoltiamo musica e canzoni e ci deliziamo sulle note del sirtaki. OPA!!! È l’incitamento greco spesso usato dalla popolazione, per dire “Su! Su! Dai!”.
Ed eccoci giunti a Venerdì 23 settembre, con un altro nutrito programma e la… sorpresa, non del tutto sgradevole, che rientreremo domenica 25 settembre anziché Sabato 24, a causa di uno sciopero dei portuali greci. Niente di drammatico per noi, le agenzie italiana e greca si sono prontamente attivate e ci hanno assicurato l’hotel a Patrasso per venerdì sera e a spese loro; inoltre la guida estenderá il suo già denso programma. Il caso è chiuso prima di aprirsi.
Venerdi 23 settembre siamo di nuovo in marcia verso le regioni del Peloponneso e dell’Argolide. Facciamo una breve tappa per ammirare l’Istmo di Corinto, lungo 6 km e largo 21 m nel punto più stretto. Questo canale unisce due mari (Egeo e Ionio) e due Golfi (Saronico e Corinto).
Riprendiamo il viaggio verso Epidauro, dove, grazie al maggior tempo a disposizione, possiamo passeggiare nel bosco di Esculapio ed ammirare i resti del complesso ospedaliero che qui sorgeva, lo stadio, l’Odeon, il Santuario e non da ultimo il Teatro, ancora oggi mirabile esempio di acustica perfetta, dovuta soprattutto alla capacità della terra di agire come cassa di risonanza.
Molto interessante anche la visita dell’attiguo Museo, dove sono presenti strumenti chirurgici, preziosi stele e iscrizioni che ci testimoniano il modo di affrontare il problema della Sanità in antichità e le descrizioni delle pratiche terapeutiche, nonché gli ex-voto dei pazienti.
Infine la nostra guida ci conduce all’ultima visita del tour, nel sito archeologico di Micene, situato in una zona caratterizzata da un paesaggio arido e selvaggio. Le rovine dell’antica civiltà micenea (1600-1100 a.C.) sono molto suggestive e ci conducono di fronte alla magnifica Porta dei Leoni, il più antico esempio di scultura monumentale europea. Dentro le mura ammiriamo i resti delle tombe reali, degli edifici che costituivano la Cittadella fortificata, il Palazzo e le stanze reali. Fuori le mura sorgevano le famose tombe dette a tholos, tra cui spicca quella nota per il Tesoro di Atreo. Il museo annesso ci offre una panoramica esauriente di questa antichissima e raffinata civiltà.
Siamo agli sgoccioli del nostro tour, paghi di questa immersione nella culla della civiltà.
Riprendiamo il pullman e ci dirigiamo verso Patrasso, dove passiamo la notte in hotel e all’indomani di sabato 24 settembre, all’alba, ci imbarchiamo sul traghetto che domenica 25 ci riporta in Italia, ad Ancona e quindi a Ravenna.
Un ringraziamento particolare alla nostra capogruppo Miris, all’autista Alessandro e a tutti i compagni di viaggio di questo bellissimo tour.
Arrivederci a tutti e …. OPA!
Serena Ferrini