Il ricordo dell’Auser di Tina Anselmi
Dichiarazione di Vilma Nicolini – Responsabile Osservatorio P.O. Auser
Domani verranno celebrati nel Duomo di Castelfranco Veneto, sua città natale, i funerali di Tina Anselmi, una grande donna della Repubblica Italiana.
La vogliamo salutare con il suo nome di partigiana, Gabriella, quando ragazza di 17 anni nel settembre del 1944, decise di prendere parte attiva alla resistenza.
Dopo la guerra divenne insegnante elementare. Nello stesso periodo fu impegnata nell’attività sindacale in seno alla Cgil e poi, dalla sua fondazione nel 1950, nella Cisl.
E’ stata deputata DC dal 1968 al 1992, sempre eletta nella circoscrizione Venezia-Treviso. Nel corso del suo lungo mandato parlamentare ha fatto parte delle commissioni Lavoro e previdenza sociale, Igiene e sanità, Affari sociali. Si è occupata molto dei problemi della famiglia e della donna: sua la firma della legge sulla parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro per accesso, carriera, retribuzione (L.903/1977). Per tre volte sottosegretaria al ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, dal 29 luglio 1976 è la prima Ministra del Lavoro e della Previdenza Sociale. Fu anche ministra della Sanità, diventando tra i principali autori della riforma che introdusse il Servizio Sanitario Nazionale (L.833/1978). Nel 1981 è nominata presidente della Commissione d’inchiesta sulla loggia massonica P2, che termina i lavori nel 1985.
Nel 2009 ha ricevuto il “Premio Articolo 3” come “riconoscimento all’attività svolta durante tutta una vita spesa, anche a rischio della medesima, al servizio della libertà e dei valori di uguaglianza sanciti proprio dall’articolo 3 della nostra Carta Costituzionale. Questo ricordando in particolare l’attività dell’onorevole Anselmi come giovanissima staffetta partigiana, sindacalista, madre della legge sulle pari opportunità, ministra, principale autrice della riforma che introdusse il Servizio sanitario nazionale e guida esemplare della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla Loggia P2”.
Tina Anselmi ci mancherà perché aveva contrastato i poteri forti ed il sistema profondamente radicato della referenzialità maschile tra le poltrone istituzionali. Ci mancherà la solida onestà politica di cui le donne sono capaci.
Ci siamo chiesti quale sarebbe stato il pensiero di “Gabriella” sui fatti di Gorino, nel Ferrarese.
Tra tutte le parole dette per giustificare l’ostilità della comunità di Gorino verso il gruppo di donne richiedenti asilo, credo che le peggiori siano state: “Queste donne avranno pure degli uomini. E noi donne di Gorino siamo per molte ore sole in casa, perché i nostri uomini fanno i pescatori”. Che tradotto significa: le donne profughe non sono persone, ma cose di proprietà dei migranti maschi, che sono anche stupratori….
Al “non siamo razzisti, ma…” dobbiamo saper contrapporre le nostre idee di accoglienza ed integrazione, di solidarietà ai profughi (bambini, donne, uomini) che provengono da Paesi in guerra o in condizioni di povertà totale, condannando ogni forma di violenza, razzismo, xenofobia e strumentalizzazione della paura per fini politici, o per fomentare lo scontro sociale.
Razzismo e fascismo sono comportamenti concreti e anche noi, come fece la partigiana “Gabriella” dobbiamo saper scegliere di stare dalla parte giusta.