UN GIORNO AL MUSEO
Tour guidato e intervista a Graziella Gardini Pasini
fondatrice e direttrice “Piccolo Museo di Bambole e altri Balocchi” di Ravenna
a cura di Deborah Ugolini
È un vero e proprio viaggio nel mondo del fantastico, quello che ho avuto la possibilità di fare, all’interno del Piccolo Museo di Bambole e altri Balocchi di Ravenna, con il privilegio di essere accompagnata proprio da chi, questo museo, lo ha costruito, pezzo per pezzo e tutt’ora lo tiene vivo, continuando ad apportare modifiche e migliorie praticamente ogni giorno. È stata infatti Graziella Gardini Pasini a farmi da guida tra le meraviglie esposte nelle piccole stanze, che una volta erano le cantine del Palazzo Rasponi Murat.
Personalmente l’emozione è stata davvero grande, stare in mezzo a quelle meravigliose bambole, scoprire in ogni angolo giocattoli antichi, oggetti raffinatissimi e dettagli inaspettati, è stato davvero magico e alla magia ha contribuito, non poco, il racconto della padrona di casa.
Il museo viene inaugurato, nella sede attuale, il 7 dicembre del 2006. È già un museo completo, anche se, nel corso degli anni, si sono aggiunti sempre nuovi pezzi alla collezione privata della sua fondatrice; una collezione che è cominciata con le sue bambole di bambina e che ha poi seguito la passione della donna, fino a regalare alla città di Ravenna un gioiello raro, forse troppo poco valorizzato, che, tra l’altro, è stato insignito dell’ambito titolo “Musei di qualità”.
Circa due anni fa, poi, un’intera collezione di 827 pezzi, appartenuti alla Signora Valentina Accame, che li aveva raccolti con amore durante tutta la sua vita, sono stati donati al museo da parte dei suoi familiari, dopo la sua dipartita.
La collezione raccoglie oggetti dal 1850 al 1950, con qualche rarità fuori epoca, come una lettiga giocattolo del 700 o, vera chicca del museo, la riproduzione dettagliata di una bambola micenea del 1100 a.c., valorizzata in un’apposita teca/cassaforte. 100 anni di storia raccontati con bambole e giocattoli.
Nella sala principale del museo gli oggetti, provenienti da Francia, Germania e Italia, sono esposti in ordine cronologico, per dare l’idea della loro evoluzione, dai materiali utilizzati alle espressioni dei volti e di come, nel tempo, sia cambiato il rapporto degli adulti con i bambini e il modo stesso in cui i bambini venivano considerati.
Un viaggio dentro questo museo si trasforma, infatti, in un attimo, in un viaggio nel tempo e nella storia e, la peculiarità degli oggetti esposti, permette di poter dare conto dello scorrere del tempo e del concetto di storia, anche ai visitatori più piccoli. D’altra parte, come dice la mia guida «con le bambole si può raccontare qualsiasi cosa».
Ed è proprio questo che lei ha fatto, allestendo ogni angolo disponibile in modo tematico: gli antichi mestieri, il teatro, i bagni (ironicamente collocati nell’antibagno), persino un omaggio alla città con la sfilata dei fiorentini che portano l’olio a Dante, o ancora, nella sala più piccola e all’ingresso, l’esposizione delle bambole da tutto il mondo, con il tavolino dedicato alla maternità e poi le coppie, la scuola, la religione. Ma questi non sono che pochi esempi.
Ci sono poi i moltissimi pezzi che attualmente non trovano spazio espositivo, che sono comunque organizzati e pronti per raccontare altre storie in esposizioni temporanee o per un futuro e auspicato cambio di sede. In questo senso la richiesta è già stata inoltrata e si aspetta solo che il Comune decida di valorizzare una peculiarità così preziosa della città, mettendo a disposizione locali adeguati, che saranno poi arredati e allestiti senza oneri aggiuntivi per l’amministrazione pubblica.
Il museo è uno dei pochi presenti in Italia ed è l’unico in tutta la Regione. I visitatori sono prevalentemente turisti e scuole esterne, mentre la città è ancora un po’ latitante.
Un ulteriore valore aggiunto è la possibilità, per chi avesse bambole o giocattoli antichi da restaurare, di rivolgersi al museo che, agendo solo da intermediario, ha la possibilità di mettere in contatto gli utenti con una professionista bolognese che mensilmente si occupa di ritirare materiali e riconsegnarli lavorati.
Il rapporto con Auser è cominciato dall’inaugurazione e anche qui, come nelle altre sedi museali dove i nostri volontari sono presenti, l’aiuto è fondamentale e il rapporto è ottimo. Attualmente sono 4 le volontarie attive nel servizio e coprono tutti i turni di apertura.
Esco da questa esperienza con gli occhi pieni di meraviglie. Porto con me le immagini della ravennatissima Mariola, del piccolo mah-jong giocattolo per le bambole, delle mini anfore di capodimonte, delle bambole delle spose e dei dettagliatissimi allestimenti di cucine, negozi e classi scolastiche, delle mignonettes, dei bebè caractère, e della tartarughina porta oggetti contenente microscopici dadi. Sono veramente tantissimi gli oggetti fantastici che si possono osservare al Piccolo Museo di Bambole e altri Balocchi, troppi per poterli raccontare tutti in un solo articolo.
La sensazione che resta è quella che una bimba espresse alla Signora Graziella guardando la sua casa delle bambole: «vorrei essere piccola piccola per potere entrare lì e giocare insieme a loro».
Il Piccolo Museo di Bambole e altri Balocchi
è in Via Marco Fantuzzi 4
a Ravenna (RA)
Per informazioni e prenotazioni:
info@museodellebambole.it – 335 606 7703
www.museodellebambole.it
Apertura al pubblico
maggio/settembre 10,00/12,30 – 16,00/19,00
ottobre/aprile 10,00/12,30 – 15,00/18,00
(chiuso tutti i lunedì e il giovedì pomeriggio)
dal martedì al venerdì è visitabile
dalle 10.00 alle 13.00
suonando il campanello o prenotando telefonicamente
Su prenotazione si organizzano visite guidate per scuole, cral, gruppi.
Il percorso con guida dura circa un’ora.
Il museo è totalmente privo di barriere architettoniche e accessibile a tutti.
GUARDA LA GALLERY CON TUTTE LE FOTO SCATTATE AL MUSEO DA DEBORAH