Inauguriamo anche in questo numero, una nuova rubrica per raccontarvi i tanti lati del volontariato di Auser. L’idea è quella di intervistare chi sta dall’altra parte del servizio per capire cosa significa per loro avere i nostri volontari dalla loro parte.
Alla Casa Residenza Anziani “Don Zalambani” di Sant’Alberto sono attivi 16 volontari Auser che, insieme ad altrettanti volontari della Pro Loco, garantiscono una presenza e un sostegno quotidiano.
Nicoletta Vitali, coordinatrice della CRA, ci ha raccontato questa presenza come un perno fondamentale che rafforza i rapporti e le relazioni di una comunità molto unita, un vero e proprio collegamento con il territorio.
In una strutrura che si estende per circa 2000 metri quadri e che comprende gli ospiti diurni, la casa famiglia, gli appartamenti protetti e la casa protetta, che è la parte più consistente, il sostegno dei volontari è fondamentale; basta pensare che il 75% degli ospiti della casa protetta si sposta esclusivamente mediante sedia a rotelle per capire quanta differenza faccia avere braccia e gambe che aiutino queste persone negli spostamenti quotidiani, ad esempio dalla sala da pranzo al salone soggiorno o ancora che praticamente ogni giorno c’è necessità di svolgere commissioni di vario genere che, se non ci fossero i volontari, obbligherebbero il personale a staccarsi dall’assistenza diretta agli ospiti per essere svolte. Oltre agli aspetti pratici e funzionali c’è poi il sostegno relazionale, che non è meno importante; ci sono diversi anziani che non hanno nessuno al mondo e avere qualcuno che dedica loro un po’ di tempo, che scambia qualche parola, è fondamentale.
La collaborazione con Auser è stata formalizzata da un accordo scritto già da 4 anni e successivamente è stata rivista e riadeguata grazie al dialogo aperto che ha sempre contraddistinto i rapporti tra le due parti.
Nicoletta, coordinatrice: «se venissero a mancare i volontari ci troveremmo davvero in difficoltà perché dovremmo rinunciare a tantissime attività che fanno bene ai nostri ospiti, dall’orto alle uscite, ai laboratori, fino ad arrivare alla possibilità di accompagnarli alle visite mediche esterne».
Antonella, OSS: «i volontari Auser mi aiutano in tutto. Ci sono determinati momenti in cui noi, sinceramente, non sapremmo come fare senza di loro. Come operatore sono molto contenta che vengano».
Carla, fisioterapista: «i volontari sono un contributo importante all’organizzazione della struttura; quando ci sono la differenza si vede e tanto anche! Aiutano a fare tante piccole cose che, dividendole tra diverse persone, si fanno meglio e gli ospiti sono più contenti. Portano anche tanta gioia ed è piacevole per tutti».
Marika, animatrice: «il volontariato è chiaro che lo ricevono gli ospiti della struttura, ma lo ricevo anch’io, per me è una grandissima mano. I volontari sono tutti bravissimi, basta chiamarli e corrono e con tutti c’è un rapporto più che amichevole. Io lavoro qui da 15 anni e posso dire che fanno davvero la differenza».
Abbiamo concluso la nostra visita intervistando anche due ospiti della struttura, Franca e Renata. Entrambe ci hanno detto che i volontari qui fanno un po’ di tutto, portano gli ammalati, distribuiscono la merenda, chiacchierano «un bel po’!» (il commento è di Franca). Tutti gli ospiti sono molto contenti della loro presenza perché sono bravi e danno una mano alle operatrici che lavorano già moltissimo. Con i volontari si è creato un rapporto molto bello e tutti riconoscono i benefici della loro presenza.