In casa mia tutti sono contrari all’immigrazione, ma secondo me le loro opinioni non sono del tutto giuste.
Io penso che l’immigrazione sia giusta perché bisogna pensare che se le persone emigrano dal loro Paese significa che non trovavano le condizioni per vivere bene e perciò sono stati “obbligati” a lasciarlo.
Un altro motivo per cui sono favorevole all’immigrazione è il fatto che le persone che vengono accolte, nei Paesi in cui immigrano, svolgono lavori umili e pesanti che gli abitanti si rifiutano in prima persona di svolgere.
Le persone sono ormai abituate a pensare agli immigrati come la gente di carnagione scura e che proviene dall’Africa, ma possono avere anche la pelle chiara, come ad esempio rumeni, polacchi e ucraini. Non bisogna dimenticare che quello che sta succedendo adesso alle altre persone è successo anche agli italiani e a molti altri e in futuro potrebbe capitare di nuovo.
In questi giorni a scuola abbiamo letto alcuni articoli su storie raccontate e vissute da immigrati.
Il racconto che più mi ha colpito è stato quello di Nadia. Questa ragazza ha dovuto abbandonare il suo Paese d’origine sia per la guerra sia per le minacce di un suo vicino di casa. Durante il viaggio, Nadia racconta, che il loro gommone si bucò, ma fortunatamente la marina italiana arrivò in tempo per salvarli e li portarono in una casa d’accoglienza. Nadia conclude il racconto sulla sua sfortunata esperienza dicendo che il suo Paese e le sue amiche le mancheranno per sempre, ma se fosse rimasta in Siria non sarebbe stata felice.
Un altro racconto che mi ha colpito, ma allo stesso tempo impaurito un po’, è stato un testo con all’interno due interviste, fatte a ragazzi di vent’anni, che sono stati “costretti” ad emigrare dall’Italia, vista la scarsità di lavoro. Questo testo mi ha fatto riflettere sul fatto che magari, un giorno, potrei lasciare il mio Paese per cercare lavoro all’estero.
Qualche volta, quando mi perdo nei miei pensieri, mi ritrovo a meditare su un fatto in particolare: se la mia vita fosse stata meno fortunata che cosa sarei diventata? Che carattere avrei? Sarei scontrosa o gentile?
Quando mi capita di vedere che una ragazzina o ragazzino di altre origini viene preso in giro, vorrei andare lì per difenderlo e vorrei anche dire a quelle persone che lo prendono in giro di provare a mettersi nei panni delle persone che devono attraversare mari e monti per, finalmente, trovare la pace in un Paese che li accoglie amorevolmente.
Le mie conclusioni sul fenomeno dell’immigrazione sono molto positive, ovvero se ci sono persone nel mondo che hanno bisogno, non vedo perché mai noi non dovremmo aiutarle, anche perché un giorno potremmo essere noi ad avere bisogno.