La marcia Perugia Assisi si terrà Domenica 7 ottobre 2018. L’Auser Nazionale ha aderito, insieme alle tante associazioni che sostengono la Rete, in quanto i temi della pace, della non violenza, del rispetto della dignità delle persone contro ogni forma di razzismo e xenofobia, sono valori fondanti del vivere civile messi sempre di più a dura prova in questa contingente fase politica del nostro Paese.
Per la nostra associazione sono un impegno costante l’affermazione dei diritti universali, il rifiuto della guerra, il contrasto alla povertà, per un diverso modello di sviluppo e di crescita, basato sulla giustizia e sull’uguaglianza a partire dal valore sociale del lavoro, contro ogni forma di illegalità e contro tutte le mafie, in grado di rafforzare e consolidare la democrazia e partecipazione, attraverso la solidarietà nei confronti dei più fragili, ma anche la capacità di esercitare un’accoglienza, nella sicurezza di tutti, con uno sforzo corale di tutta l’Unione Europea, nei confronti di chi, proveniente da terre lontane, fugge dalle guerre, dalle persecuzioni, dalla fame, dalla disperazione senza nessuna alternativa possibile.
Le facili ed accattivanti affermazioni nazionaliste e sovraniste sono un espediente per negare la solidarietà ed i diritti a tutti. Il diverso da noi non è un nemico, per definizione, ma qualcuno con cui scambiarsi conoscenze, valori, culture, condividere percorsi ed esperienze di vita.
Da tutte le associazioni aderenti alla Rete, il massimo sforzo e impegno per una grande mobilitazione, visibilità e riuscita della Marcia.
APPELLO PER LA MARCIA
DELLA PACE PERUGIA-ASSISI 2018
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Il prossimo anno ricorderemo i cento anni dalla fine della prima guerra mondiale con il suo lascito di oltre dieci milioni di morti, otto milioni di mutilati ed invalidi. Seicentocinquantamila i soldati italiani rimasti sul terreno, su un esercito di un milione e mezzo: una carneficina, una “inutile strage”. La prima guerra mondiale aprì le porte al fascismo, che qualche anno dopo, alleatosi con il nazismo, fece precipitare l’Europa e il mondo nel secondo conflitto mondiale con il suo carico di morte e gli orrori dei campi di sterminio. Follia dopo follia, la guerra terminò con le bombe atomiche, su Hiroshima e Nakasaki, aprendo la corsa alle armi di distruzione di massa. L’Italia deve ratificare il trattato per la messa al bando delle armi nucleari, adottato quest’anno dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite su spinta della società civile mondiale, che entrerà in vigore solo dopo essere stato ratificato da 50 paesi. L’importante riconoscimento del Premio Nobel alla campagna ICAN per l’abolizione degli ordigni atomici rafforza questa priorità su un piano globale, oltre a stigmatizzare la presenza di testate nucleari sul nostro territorio nazionale.
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Il 10 dicembre del 1948, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, approvava la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, riconoscendo uguali diritti ad ogni donna e uomo del pianeta, senza discriminazione alcuna, affermando la responsabilità degli stati, di riconoscere e di proteggere tali diritti.
Il 70° anniversario della Dichiarazione sarà quindi una grande occasione per valutare il cammino fatto e quello che resta da fare, affinché a nessuna donna e nessun uomo vengano negati i diritti di libera espressione, di cittadinanza, all’educazione ed alla salute, al lavoro in condizioni libere e dignitose.
L’Italia deve impegnarsi attraverso la cooperazione bilaterale ed in sede europea ed internazionale, per l’apertura di corridoi umanitari, garantendo sicurezza e legalità a chi fugge dalla guerra e dalla fame e creando una rete di città rifugio per i difensori dei diritti umani. Chiediamo all’Europa di abbattere i muri ed essere luogo ospitale per un comune futuro.
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Aldo Capitini, il filosofo della nonviolenza e ideatore della Marcia Perugia-Assisi, visse la Prima Guerra Mondiale, fu protagonista originale della Resistenza antifascista e partecipò alla rinascita della democrazia e della Repubblica. Ci ha lasciato un messaggio inequivocabile e preciso; il rifiuto della violenza, l’impegno civile, la militanza e la coerenza con i principi e con i valori universali. Nel 50° anniversario della sua morte, la Marcia per la pace sarà un’ulteriore occasione per riaffermare il suo pensiero e la sua azione con il metodo della nonviolenza..
chiediamo all’Italia di dotarsi di un sistema di Difesa Civile Non Armata e Nonviolenta, con un suo Istituto di Ricerca su Pace e disarmo, che agisca in Italia e all’estero tramite Corpi Civili di Pace, come previsto nella proposta di legge presentata dalla campagna “Un’altra difesa è possibile”.
E’ DA QUESTE TRE MEMORIE E QUESTI TRE OBIETTIVI CHE RIPRENDE IL CAMMINO CHE CI PORTERÀ ALLA PROSSIMA MARCIA PER LA PACE, RINNOVANDONE IL SENSO E L’IMPEGNO INDIVIDUALE E COLLETTIVO. STIAMO CORRENDO IL RISCHIO DI LASCIARE ALLE FUTURE GENERAZIONI UN MONDO PEGGIORE DI QUELLO CHE CI È STATO CONSEGNATO:
L’ARIA CHE RESPIRIAMO È MALATA, LE CRISI ECONOMICHE GENERANO PAURE, XENOFOBIA E RAZZISMO, IL CONTROLLO DELLE RISORSE ENERGETICHE E NATURALI GENERA NUOVE GUERRE, IL PROFITTO DI POCHI GENERA LA POVERTÀ DEI MOLTI, LA DEMOCRAZIA VIENE UMILIATA E CORROTTA DALLA FINANZA SPECULATIVA E DALLE MAFIE, IL LAVORO PERDE LA SUA DIMENSIONE SOCIALE, AUMENTA LA PRODUZIONE DI ARMI E L’INSICUREZZA.
NELL’IMMEDIATO OCCORRE TAGLIARE LE SPESE MILITARI E DARE PIENA ATTUAZIONE DELLA L.185/90 SUL COMMERCIO E LE ESPORTAZIONI DI ARMAMENTI.
CAMMINIAMO IN QUESTA DIREZIONE,
DA PERUGIA AD ASSISI,
DOMENICA 7 OTTOBRE 2018.
RETE DELLA PACE