Carissimi volontari,
siamo arrivati a fine di questo 2018 e mi sento di condividere con tutti voi alcune riflessioni sul tempo che stiamo vivendo.
Ci dicono che dobbiamo saperlo vivere come tempo di cambiamento, ma noi che ancora siamo ancorati a valori e principi che ci hanno accompagnato nelle nostre scelte di vita, a fatica riusciamo a conciliarli con una società che sembra smarrita e abbruttita da un degrado culturale in cui tutto sembra consentito, dove vincono l’arroganza e la mancanza del rispetto civile, dove crescono la povertà e la disoccupazione giovanile, diminuiscono i servizi alla persona, dove una vita di lavoro per i giovani non corrisponderà ad una pensione dignitosa e la qualità della vita degli anziani peggiora. Si sono creati significativi divari di condizioni tra generazioni, tra fasce sociali, tra giovani e anziani, tra territori, esasperando le disuguaglianze, proprio nel momento in cui è cresciuto il bisogno.
Tutto questo accade nel bel mezzo di un importante cambiamento demografico che vede il nostro Paese crescere come indice di vecchiaia. L’Italia è il Paese più vecchio d’Europa, il 21,7% della popolazione ha più di 65 anni, stiamo parlando di più di 13 milioni di persone, di cui 3 milioni superano gli 80 anni.
Auser effettua molteplici servizi di volontariato rivolti alla cittadinanza, ma credo sia il tempo di andare oltre. Dobbiamo esporci come luoghi di progettazione e di ascolto, osservatori e laboratori interculturali di integrazione e democrazia; alimentare, nei nostri centri, la cultura della cura della persona, del territorio, del sapere; dobbiamo distinguerci contrastando ogni forma di discriminazione, corruzione, illegalità e violenza.
È nostro interesse investire ancora di più e in modo più strutturato nel mondo giovanile, nelle scuole, perché è da lì che passa un futuro migliore. Dobbiamo aprire le nostre sedi alle nuove generazioni per formarle all’impegno civile e sociale, attraverso crediti formativi, borse lavoro, inserimenti socio-culturali. Un giovane che cresce e vive il volontariato e il mutuo aiuto sarà una persona che avrà un profondo senso della comunità e della solidarietà e sicuramente saprà affrontare con più forza ed equilibrio le grandi prove della vita.
Forse dovremmo anche ripassare la storia e praticare di più l’esercizio della memoria e della sua narrazione, che sono un fondamento essenziale per costruire relazioni positive tra le generazioni e consolidare la coesione sociale.
Spesso quello del volontariato è un ruolo scomodo, un ruolo di frontiera e di denuncia, di chi sta accanto ai tanti invisibili, dalle difficoltà dei bambini, al disagio delle donne e dei migranti, alle fragilità di chi è malato e degli anziani; la parte di chi ogni giorno in silenzio porta la cultura della solidarietà, del rispetto, della tolleranza.
Sono convinta che, anche se siamo quella parte di Paese che a volte chiamano improduttiva, possiamo ancora assumerci la responsabilità di essere protagonisti per il bene comune.
Vi ringrazio di cuore per ciò che fate ogni giorno, per il tempo che dedicate alle nostre comunità.
Auguro a voi e a tutti i vostri cari di vivere pienamente in serenità le festività. Vi abbraccio.
Mirella