Tour guidato e intervista a Leo Venieri, Presidente RAF
a cura di Deborah Ugolini
C’era una volta un bambino protagonista di una vecchia storia. Fin dall’infanzia la mamma gli raccontava che, negli stessi giorni in cui veniva alla luce, era in atto un bombardamento aereo proprio nei cieli sopra San Bernardino di Lugo, dove vivevano e che a poche centinaia di metri dalla loro casa, un aereo tedesco era precipitato finendo sottoterra. Gli anni passano e la storia viene dimenticata, fino a quando quello stesso bambino, ormai divenuto uomo, la riscopre raccontata in un giornalino parrocchiale. Scatta una scintilla che accende il suo entusiasmo, comincia a raccogliere testimonianze e informazioni e insieme ad un gruppo di volontari si mette alla ricerca dell’aereo scomparso più di 50 anni prima. Le ricerche, svolte nei weekend invernali, vanno avanti per due anni e alla fine la costanza viene premiata: è il 13 agosto 1998 e il Messerschmitt ME 109 G6, abbattuto il 22 marzo 1944, viene riportato in superficie insieme al suo pilota, il Sottotenente Hans Joachim Fischer, morto un mese prima di compiere 20 anni.
Comincia proprio con questa storia l’avventura dell’Associazione RAF, Romagna Air Finders, Un aereo, una storia umanitaria, che si costituisce ufficialmente nel 2000. Il primo piccolo spazio espositivo, tuttora allestito, è un edificio in centro a Fusignano concesso gratuitamente dal Comune; contemporaneamente inizia anche la collaborazione con i volontari di Auser, che danno la loro disponibilità per tenere aperto il museo due domeniche al mese.
Oggi i volontari della RAF sono oltre 60, sono stati ritrovati 37 aerei e riconsegnati alla memoria dei loro cari 14 piloti (4 tedeschi, 3 italiani, 3 inglesi, 2 sudafricani, 1 brasiliano e 1 americano), il più “anziano” di loro aveva 26 anni, «un’intera gioventù andata sotto terra. Non ha senso!».
Lo scorso 13 ottobre è stata inaugurata una nuova esposizione permanente a Maiano, grazie alla generosità di Francesco Dosi, che ha concesso gratuitamente lo stabile che ospitava la sua officina. Oltre alle autorità civili e militari erano presenti i rappresentanti delle ambasciate inglese, sudafricana e brasiliana, che hanno ricevuto in dono, dai volontari Auser, il volume “FUSIGNANO 1943-1945 Racconti e immagini”, a cura di Giovanni Guerrini.
La visita alla nuova area espositiva di Maiano comincia con un pannello che racconta la storia dell’associazione, ma se volete davvero entrare nello spirito che anima gli air finders dovete farvi accompagnare nel tour da uno di loro. Vi mostrerà come hanno disteso e riassemblato le lamiere dell’aereo di Fischer e come fossero ridotti i suoi indumenti e i suoi effetti personali, vi guiderà tra i motori e i reperti, spiegandovi le differenze tra quelli inglesi, quelli tedeschi e quelli americani e per ognuno di loro vi dirà dove sono stati recuperati e in che modo. Vi racconterà le storie che accompagnano ognuno dei piloti recuperati.
Una è quella del Maggiore Mathias Walter Morse Patrick e del Tenente Mitragliere Francis Bullard, caduti ad Anguillara il 25 aprile 1945. Sono 4 i militari che partono, a mezzanotte e mezza, dal ravennate, a bordo di un bombardiere leggero, con obiettivo i ponti sull’Adige; l’aereo vola a bassa quota per avere punti di riferimento a terra (all’epoca la strumentazione ottica per volare di notte non era certo quella di oggi); verso le 2.00 la contraerea tedesca li intercetta e colpisce un motore; il pilota, Mathias Walter Morse Patrick lancia l’allarme, due di loro riescono a lanciarsi con il paracadute, mentre lui e il Tenenente Bullard precipitano insieme all’aereo e saranno recuperati dagli air finders nell’ottobre del 2012. Dei due che sono riusciti a lanciarsi, solamente uno torna a casa sano e salvo, recuperato dai partigiani e consegnato agli alleati; il secondo infatti, trova riparo presso una famiglia di Anguillara, allertati per un imminente rastrellamento tentano tutti insieme di raggiungere un luogo più sicuro, ma finiscono senza scampo sotto un bombardamento alleato.
In questo luogo ogni pezzo esposto ha una sua storia e ogni storia viene raccontata in modo suggestivo. C’è una zona dedicata alla guerra da terra, con un cannone anticarro donato dall’esercito, ci sono le divise originali dei piloti, modellini che riproducono gli aerei recuperati e modelli in scala 1:1 ricostruiti dagli stessi volontari nei minimi dettagli, c’è il settore della comunicazione con la telescrivente e la macchina da scrivere, le carte geografiche in seta pura, la cinefotomitragliatrice, la macchina fotografica da alta quota, il telefono da campo e la macchina calcolatrice; c’è un piccolo settore dedicato alla trasformazione da strumenti di guerra a strumenti di pace, dove un serbatorio ausiliario è diventato un sidecar, un altro una barca, le leve di un bombardiere sono diventate un triciclo e dalla seta di un paracadute è stata ricavata una sottoveste; c’è una bellissima sala proiezioni e una saletta, che è davvero una chicca, dove è stata allestita tutta la strumentazione per le comunicazioni terra-bordo.
E poi, naturalmente, ci sono le fotografie di tutti i piloti recuperati, perché sono loro e le loro storie ad essere davvero protagonisti. Gli air finders infatti non si limitano a riportare in superficie i resti fisici, ma cercano, con ogni mezzo possibile, di ricostruire la storia di ognuno di questi piloti «noi siamo i testimoni degli ultimi giorni di vita di questi ragazzi» e la consegnano alla memoria in questo luogo allestito con tanta intelligenza e tantissima passione, perché diventi un monito per le generazioni a venire.
«Quando un Pilota risulta disperso in azione, non è morto. Per i suoi cari rimane sempre una piccola speranza. Per noi è un ragazzo di 20 anni intrappolato nel terreno da 65 anni. Ritrovare questi poveri ragazzi con i loro velivoli è l’unico modo che ci rimane per donare a lui stesso ed ai suoi cari la pace dell’anima»
Il Museo Romagna Air Finders è a Fusignano in Via S. Barbara, 4/A e a Maiano Monti in Via Maiano 63/a
Tutte le storie e le informazioni su www.romagnaairfinders.com
Le sedi museali sono aperte ogni prima e seconda domenica del mese dalle 14.30 alle 17.30
ma è possibile prenotare visite guidate anche per le scuole in orari alternativi
Per visite guidate e segnalazioni Leo Venieri – 348 671 9811