Sono ripartiti ieri gli ultimi bimbi saharawi che per il quarto anno consecutivo sono stati ospiti di Auser Ravenna per un breve soggiorno al mare.
Quest’anno, in collaborazione con il Comune di Ravenna e l’Associazione Jaima Saharawi di Reggio Emilia, i piccoli ambasciatori di pace sono stati divisi in due gruppi, ognuno con il proprio accompagnatore e hanno soggiornato presso la Scuola Primaria Iqbal Masih di Lido Adriano, messa a disposizione dall’Amministrazione Comunale, con il supporto di Radio Club Mistral, Comitato Cittadino Antidroga, CAMST e Pro Loco di Lido Adriano. Il primo gruppo, composto da 3 bambine e 2 bambini si è fermato dal 5 all’11 di agosto, le 4 bambine e i 3 bambini del secondo gruppo dall’11 al 18.
Come l’anno scorso i volontari Auser si sono messi a disposizione per occuparsi dei piccoli durante tutto il soggiorno, a partire da Carmine Di Cristo e Teresa Velasco, che li hanno seguiti quotidianamente occupandosi di ogni loro bisogno, come veri e propri nonni con i loro nipotini.
I bambini hanno passato bellissimi momenti di condivisione con i volontari dei vari circoli Auser Ravenna.
Una splendida serata a Cotignola, al Parco Pertini, ospiti del Circolo Auser volontariato di Lugo, che ha offerto la pizza.
Una meravigliosa serata organizzata dal Circolo Auser volontariato di Massa Lombarda. La gita è cominciata a casa di Riccardo Guardigli, che ha ospitato la delegazione nella sua tenuta, mostrando i suoi frutteti e gli animali esotici, per la gioia dei bambini ed è proseguita al Circolo Auser Bocciofila, dove presente anche il Sindaco di Massa Lombarda, era stata allestita una cena a base di pesce; Angelo Guardigli, il nostro Vicepresidente, ha anche fatto appositamente realizzare delle bellissime magliette a tema e l’Avis ha donato a tutti i bambini uno zainetto con dentro quaderni, matite e colori.
A Cotignola sono stati invitati tutti a cena presso il ristorante Mazzoni a Cassanigo e, per finire, sabato a pranzo, sono stati ospitati dal centro culturale ricreativo Auser “Scuola Viva” di Casal Borsetti, presso la Polisportiva.
Un ringraziamento speciale va alla Pro Loco di Lido Adriano, nella figura del suo presidente Gianni De Lorenzo che ha contribuito al soggiorno dei piccoli ambasciatori offrendo, tra l’altro, gelati, zucchero filato, gettoni per le giostre e caramelle e all’Associazione Il Sorriso di Gio che ha portato diversi regali ai bambini e che grazie alla donazione del nuovo mezzo, ci ha consentito una straordinaria agilità negli spostamenti.
Anche quest’anno i 13 bimbi che abbiamo conosciuto ci hanno riempito il cuore. Sono stati affascinati dal mare, dal verde e dai tanti colori delle nostre città, tutti hanno raccolto piccole conchiglie da portare a casa. L’incontro con i bambini ci mette di fronte alla cruda realtà delle grandi diversità e ingiustizie presenti nel nostro tempo. Ci proviamo a farli sognare, anche solo per un breve periodo e continueremo a rivendicare, in tutte le nostre azioni come associazione, che tutti i bambini abbiano pari diritti e pari dignità.
Come ci hanno raccontato gli accompagnatori, Mohamed e July questa è un’esperienza fondamentale per i bambini, innanzitutto per la possibilità di allontanarsi dai 50 gradi del deserto in cui vivono, poi perché possono vivere esperienze diverse, in contatto con una cultura diversa, infine perché, durante le prime tre settimane di soggiorno, hanno la possibilità di effettuare una serie di esami clinici approfonditi a cui non sono mai stati sottoposti e, in caso sia necessario, ricevere cure specifiche per determinate patologie.
I bimbi saharawi che sono venuti a Lido Adriano, sono arrivati in Italia, insieme ad altri tre gruppi, lo scorso 30 giugno e ripartiranno il 23 agosto; per le prime tre settimane sono stati ospiti di varie famiglie, in diversi paesi in provincia di Reggio Emilia e hanno frequentato i vari campi scuola estivi diurni, successivamente sono stati mandati in diversi luoghi, a cura delle associazioni che, come Auser a Lido Adriano, hanno dato la loro disponibilità per garantire un piccolo soggiorno.
Questi spostamenti non solo danno modo ai bambini di vedere luoghi diversi e conoscere cose nuove, ma anche dio essere messaggeri del loro popolo, che soffre in esilio da più di 40 anni e far conoscere alle persone che incontrano la loro situazione.