Diverse sedi Auser si stanno interrogando sulle opportune modalità con cui i nostri volontari possono spostarsi nelle aree in cui svolgono l’attività.
La questione trova riscontro in diverse regolamentazioni, sia al livello nazionale che regionale e in qualche caso anche delle singole Municipalità.
Nonostante la molteplicità delle fonti di disciplina, le modalità operative con cui viene prevista la possibilità di spostamento dei volontari degli ETS sono in massima parte coerenti fra loro e permettono quindi un’elencazione di massima che le nostre associazioni possono adottare.
Intanto vale la pena sottolineare che nessun decreto ha inserito le attività di volontariato fra quelle impossibilitate a continuare. Al contrario, si evidenziano due elementi che sostengono con forza la possibilità di continuare a svolgere alcune tipologie di attività di aiuto alla persona.
In primis, la possibilità per i Comuni di coinvolgere le organizzazioni locali di volontariato è prevista nelle “Misure operative per l’attività di volontariato di protezione civile nell’ambito dell’emergenza epidemiologica del COVID-19” emanate d’intesa con il Ministero della Salute il 20 marzo u.s. e allegate alla presente nota.
Inoltre fra le attività cui è stata espressamente concessa la possibilità di proseguire tramite DPCM del 22 marzo u.s. ci sono quelle di cui al codice Ateco 94, che è il codice di attività svolta da Auser Nazionale, a cui tutte le associazioni locali sono affiliate.
Quali sono le tipologie di attività volontaria contemplate nel citato documento della protezione civile:
1. Supporto ai soggetti “fragili”, noti ai servizi sociali, o comunicati dalle ASL.
2. Supporto ai soggetti in quarantena presso l’abitazione, ma non positivi al COVID-19.
3. Supporto ai casi confermati di COVID-19, attività svolta solo dal volontariato sanitario.
L’attività di supporto può riguardare la consegna di generi alimentari a domicilio, la consegna di medicinali, di DPI forniti dal soggetto sanitario competente e la consegna di altri beni di prima necessità. Le attività dovranno avvenire con modalità che preveda l’assenza di contatto diretto e con il mantenimento di una distanza di sicurezza, riservando l’utilizzo dei DPI quando questo non è realizzabile.
Come organizzare gli spostamenti dei volontari?
I nostri volontari vanno muniti del modulo di autocertificazione (SCARICA IL MODULO) in cui si espliciti che escono per “lavoro volontario di prima necessità” rivolto a persone sole e fragili.
Vanno muniti inoltre di lettera di incarico firmata dal Presidente dell’associazione (è possibile utilizzare il modello allegato) in cui venga dettagliato il servizio che viene svolto.
E’ importante rendere visibile l’appartenenza dei volontari all’associazione. Alcuni strumenti possono essere utili in tale direzione: in primo luogo un tesserino di riconoscimento, e/o una pettorina.
In ogni caso è importante informare le Autorità Locali, Comuni e Prefetti, su quanto manteniamo attivo dando disponibilità ad operare in rete.
Inoltre per le attività in convenzione: è possibile chiedere che gli stessi Comuni o Enti locali forniscano una lettera che specifica la necessità di mobilità dei volontari.
A titolo informativo si segnala l’elenco periodicamente aggiornato delle principali normative nazionali e regionali relative all’azione del volontariato nell’ambito dell’emergenza sanitaria a cura del Forum Nazionale del Terzo Settore.
Un caro saluto a tutte e a tutti
Enzo Costa