Auser: “violenza contro le donne troppo spesso taciuta e sommersa”
In occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, l’Osservatorio Pari Opportunità e Politiche di Genere Auser Nazionale ripropone la necessità di affermare i diritti e la libertà delle donne e lotta insieme alle associazioni femminili, femministe e sindacali per rimuovere gli ostacoli che alimentano la violenza maschile sulle donne, in tutte le sue forme.
Aderisce alla manifestazione nazionale del 24 novembre 2018 indetta a Roma in piazza della Repubblica, lanciata dal movimento Non Una Di Meno, contro la violenza di genere e le politiche patriarcali e razziste del governo.
La violenza maschile che annienta la dignità e spesso distrugge la vita delle donne si manifesta in vari modi: donne uccise, stuprate, sfigurate, segretate, emarginate, maltrattate, dimenticate, sfruttate, sottopagate, svilite, discriminate…
E’ nutrita da una cultura del possesso e negazione dei diritti delle donne, da una cultura sessista che continua ad associare ruoli di prestigio e di potere agli uomini e nel momento in cui le donne provano a farsi spazio, le ostacola con pregiudizi e battute pesanti, denigrandole.
E’ molto difficile misurare la violenza, perché quella contro le donne (e contro le donne anziane, sottostimata e sottovalutata) è ancora una violenza sommersa e taciuta:
In Italia circa 7 ml di donne nella propria vita hanno subito una violenza;
Da gennaio a ottobre sono state oltre 70 le donne uccise per mano di chi diceva di “amarle”;
Da gennaio a fine luglio sono state 1.646 le italiane e 595 le straniere che hanno presentato denuncia per stupro;
L’Istat stima che siano 1 milione 404mila le donne che hanno subito molestie fisiche o ricatti sessuali sul posto di lavoro da parte di un collega o del datore di lavoro;
Incalcolabili gli episodi di sessismo, che permeano la vita delle donne:
obbligare una donna a cambiare strada perché davanti a quel bar le dicono battute oscene
subire apprezzamenti non graditi sul proprio corpo o su come è vestita
la scelta delle aziende di assumere più uomini che donne
il divario salariale tra uomo e donna
l’incessante prova delle donne per dimostrare la propria competenza e professionalità
il carico del lavoro di cura che pesa quasi totalmente sulle donne
le immagini pubblicitarie che schiacciano le donne in ruoli stereotipati, spesso umilianti.