Auser Ravenna e Faenza, oggi associazioni distinte, esprimono un grande valore sociale di attività e servizio, di promozione culturale e vita attiva, riconosciuto dalle comunità locali e dalle istituzioni. Si sono date l’obiettivo di condividere e rafforzare la loro presenza e le attività in un territorio più ampio quale quello provinciale.
La riforma del Terzo Settore, con la legge 117/17, anche se mancano ancora alcuni decreti attuativi, chiama a modifiche strutturali e sul modo di essere e di agire, le organizzazioni di volontariato e promozione sociale. Una scelta politica precisa che riconosce nel Non Profit un pilastro importante del welfare.
C’è l’ambizione di dare vita ad una nuova realtà Auser che, forte delle esperienze umane e storiche, possa rafforzare e integrare le attività di volontariato e promozione sociale dei circoli e dei centri culturali ricreativi, consolidare la gestione amministrativa e contabile e promuovere la formazione permanente dei volontari.
Pensiamo ad una associazione dal volto nuovo che si organizza a rete, che si professionalizza, che promuove la partecipazione e l’impegno civile, che sia scuola di valori e di linguaggio in un contesto intercambiabile quale il territorio provinciale.
I primi due appuntamenti condivisi sono stati l’8 settembre 2019 al centro ricreativo Campo Aperto di Faenza, per festeggiare i 30 anni di Auser e il 25 novembre 2019 al Circolo Auser Bocciofila di Massa Lombarda (Ra), nell’ambito del 1° Festival della Longevità organizzato da Auser Emilia Romagna.
L’obiettivo è quello di rafforzare il senso di appartenenza, di condivisione del progetto Auser, in cui ogni volontario e associato si sentano parte dell’associazione, protagonisti della costruzione di una identità e di una missione che da scelta individuale diventa collettiva e plurale, partecipativa e progettuale.
Si è avviato un percorso democratico di ampia partecipazione e coinvolgimento in tutti i circoli e centri ricreativi, che tiene conto delle esperienze maturate in ogni piccola comunità.
Questa nuova identità si struttura in circoli di volontariato e centri ricreativi di promozione sociale.
L’Auser in questa Provincia esprime complessivamente oltre 3.600 associati. Nel 2018 sono state svolte 164.902 ore di volontariato, i 31 mezzi di Faenza e Ravenna hanno percorso ben 441.776 chilometri, pari a 13.437 servizi di accompagnamento. L’Auser territoriale sarà composta da 10 centri ricreativi che vanno da Casola Valsenio, Borgo Rivola, Castel Bolognese, Riolo Terme, Campo Aperto a Faenza, a Savarna, S. Alberto, Marina di Ravenna e Casal Borsetti, svolge attività riservate prevalentemente agli associati: apprendimento permanente, tempo libero, esercizio fisico, scambio intergenerazionale, iniziative di promozione culturale e ludiche.
Verranno gestiti complessivamente 10 gruppi di orti, pari a circa 500 piccoli pezzamenti di terreno adibiti ad orto in cui, oltre a coltivare gli ortaggi per se e per la solidarietà, si pratica una tutela attiva del territorio e il contrasto al degrado. Questa attività, che prevede l’inserimento di persone fragili, favorisce la socialità e la partecipazione, oltre che l’invecchiamento attivo e lo scambio di competenze.
Sono previste 4 postazioni di attività di promozione turistica. Nel 2018 si sono svolte circa 40 gite, con lo scopo di permettere la socializzazione e la tutela delle categorie più fragili, che altrimenti non potrebbero permettersi di viaggiare, ricercando sempre più un turismo responsabile, sostenibile e solidale.
L’Auser volontariato si propone con 15 circoli: Ravenna, Faenza, Lugo, Massa Lombarda, S. Agata sul Santerno, Fusignano, Cotignola, Alfonsine, Bagnacavallo, Cervia, Fosso Ghiaia, Casola Valsenio, Borgo Rivola, Castel Bolognese e Riolo Terme; svolge attività rivolte alla comunità di aiuto alla persona: servizi di accompagnamento ai presidi sanitari, portierato e segretariato sociale, ausilio alla spesa e pronto farmaco, consegna pasti a domicilio, supporto a strutture di cura, accoglienza nei presidi ospedalieri.
Attività di volontariato civico: cura del bene comune, supporto ai luoghi di cultura, nonni vigili, servizi per le scuole, attività di pubblica utilità per le amministrazioni locali, formazione e salute, arti e mestieri, attività di sostegno agli immigrati, solidarietà internazionale.
È evidente che la dimensione geografica e numerica diventa una bella risposta in termini di servizio e contrasto alla solitudine, un osservatorio privilegiato, una sentinella meticolosa e attenta ai cambiamenti e alle alterazioni sociali, aperta alla relazione, all’ascolto, al prendersi cura, a fare da supporto e valore aggiunto ai servizi.
L’Italia è il Paese più vecchio d’Europa, il 21,7% della popolazione ha più di 65 anni. Oltre 13 milioni sono gli over 65 e 3 milioni gli over 80.
Nella nostra provincia gli ultra 65enni presenti sono circa il 25% dell’intera popolazione, mentre da
0 a 20 anni sono il 17%.
Come evidenzia il libro “2032: idee per la longevità” a cura di Auser Emilia Romagna, con la prefazione di Lidia Ravera, è necessaria un’operazione strategica che ridisegni un nuovo modello di welfare, sia per quanto riguarda la qualità della vita delle persone adulte, in un percorso di invecchiamento attivo per intravedere una nuova idea di vecchiaia, sia per quanto riguarda il contrasto alla solitudine delle persone sole e fragili. È necessario ripensare ad una nuova organizzazione delle città, riqualificando il patrimonio immobiliare in cui l’abitare non sia una condizione costrittiva ma una protezione.
È un progetto ambizioso che guarda ad un futuro di longevità e che dà valore alle persone, che incontra il supporto dello SPI e della CGIL, dell’Auser Regionale e Nazionale e soprattutto la preziosa competenza tecnica del Centro Servizi di Ravenna.
Mirella Rossi