Tra le storie dei cotignolesi che vissero la Seconda Guerra Mondiale emerge
quella del Sottotenente degli Alpini, Michele Tonozzi
Il 10 aprile Cotignola celebra la Liberazione del suo territorio, avvenuta nel 1945. A distanza di 72 anni emergono storie che riguardano cittadini cotignolesi che hanno vissuto durante la Seconda guerra mondiale.
“È importante ricordare e raccontare – commenta Federico Settembrini, assessore alla Cultura del Comune di Cotignola – le storie di persone vissute negli anni difficili del secondo conflitto mondiale, cittadini che in molti casi hanno lottato per la Liberazione delle proprie terre dal regime fascista. I loro racconti e le loro esperienze sono fondamentali per non dimenticare il passato e portare avanti la memoria di ciò che è stato”.
Tra queste, c’è la vita di Michele Tonozzi, sottotenente degli Alpini, morto a Cotignola il 9 aprile 1945 dopo essere stato colpito da una granata. La sua storia comincia a Lama Mocogno (Mo), dove nacque il 12 aprile 1914. Ottenuto il diploma di maestro elementare, Tonozzi si trasferì a Terlano, in provincia di Bolzano. Per gli insegnanti e i funzionari pubblici quelle terre di confine erano infatti di facile accesso per trovare un’occupazione, soprattutto perché il regime fascista voleva italianizzare il territorio dell’Alto Adige, di lingua tedesca. Allo scoppio della guerra, Michele venne richiamato alle armi e assegnato all’11° Reggimento Alpini 3°Compagnia Istruzione deposito di Trento con il grado di Sottotenente.
Nella provincia di Trento l’alpino conobbe Libia Vassura, insegnante di Cotignola anche lei trasferitasi al nord. Ottenuta la licenza matrimoniale, Michele e Libia convolarono a nozze nel Santuario di San Luca, a Bologna, il 24 luglio 1943. Quando gli avvenimenti bellici sembravano precipitare, Tonozzi convinse la moglie a rientrare a Cotignola per trascorrere in serenità la gravidanza. Dopo l’8 settembre 1943 i militari italiani furono fatti prigionieri dai tedeschi e caricati sui treni per essere inviati nei campi di concentramento in Germania. Michele e un commilitone fuggirono. Lui riuscì a nascondersi in un’abitazione mentre l’altro soldato fu ucciso a colpi di mitragliatrice. Da lì, anche con l’aiuto della proprietaria della casa in cui si era riparato,
cominciò il suo viaggio per raggiungere Cotignola. Una volta in Bassa Romagna, i due sposi trascorsero insieme i mesi di attesa della nascita della piccola Maria Lidia. Il parto avvenne il 17 maggio 1944 all’una e un quarto.
La gioia per l’arrivo della bambina si affievolì pochi mesi dopo, quando il fiume Senio divenne fronte di guerra per tutto l’inverno tra il 1944 e il 1945, provocando distruzione e morte fra la popolazione. La famiglia Vassura-Tonozzi aveva costruito il proprio rifugio all’interno della loro casa in via d’Azeglio, all’attuale civico 25. Quello divenne il nascondiglio del Sottotenente Tonozzi, che non aveva risposto alla chiamata alle armi da parte della Repubblica Sociale Italiana. La mattina del 9 aprile 1945, durante un bombardamento, Michele Tonozzi venne ucciso da una granata, mentre il suocero rimase ferito gravemente.
La storia è stata ricostruita dal cotignolese Rositano Tarlazzi, ex vice sindaco di Cotignola, da sempre impegnato nell’associazionismo e nella politica, nonché appassionato di storia locale.
“Rositano, per tutti ‘Tano’, ha portato alla luce una storia condividendola con i suoi concittadini, e questo contribuisce ad arricchire la trama del nostro passato, per conservarne una memoria quanto più integra possibile – ha sottolineato Federico Settembrini -. A tale proposito, abbiamo recentemente realizzato il nuovo notiziario comunale, che è pensato proprio per raccogliere fatti, personaggi e racconti che riguardano la nostra comunità, che possono così arrivare in tutte le case ed essere conservati. Approfitto per invitare chiunque abbia una storia da condividere sul nostro paese a contattare l’Urp (telefono 0545 908826), per prendere contatto con la nostra redazione”.