Entrambi compaiono nel monumento di Domenico Rambelli,
a cui è dedicato il percorso espositivo “Ad Maiora. Lo scultore e l’eroe”
Il Grifo e il Cavallino rampante: esattamente un secolo fa questi due emblemi fecero la loro comparsa nella storia dell’aviazione e del mondo. Due emblemi che compaiono nell’ala di 27 metri che lo scultore Domenico Rambelli realizzò dopo una lunga progettazione e che fu inaugurata come parte integrante del “Monumento all’aviatore Francesco Baracca” nel 1936.
Il primo maggio 1917 nasceva infatti, nel campo di Santa Caterina di Udine, la 91esima Squadriglia, costituita su due sezioni da Francesco Baracca e avente come simbolo un grifo. Lugo ricorda quest’anno il centenario della formazione, creata per il potenziamento dell’aviazione italiana. Composta da 11 aviatori da caccia (Baracca, Piccio, Ruffo, Ranza, Olivari, Novelli, Costantini, Magistrini, Nardini, Parvis e Novelli), la Squadriglia aveva conquistato almeno cinque vittorie in combattimento aereo, tanto da essere chiamata “Squadriglia degli Assi”. Risultati eccezionali, merito dell’intero reparto, dal più celebrato comandante fino all’ultimo dei meccanici.
“Tra breve, forse fra una decina di giorni, formerò una squadriglia di pochi scelti piloti, montati su nuovi apparecchi, rimanendo dove mi trovo”. Con queste parole Francesco Baracca annunciava alla famiglia la prossima nascita della 91ª Squadriglia. Il Comando supremo decise di riunire attorno a Francesco Baracca alcuni dei migliori aviatori da caccia, per creare un reparto scelto da impiegare dove servisse.
Pochi mesi prima, nell’aprile 1917, sulla rivista “La Vedetta” era apparso per la prima volta un riferimento “all’asso del cavallino rampante”, ovvero Francesco Baracca. Da recenti studi negli archivi dell’Ufficio storico dell’Aeronautica Militare si può concludere che l’emblema, divenuto poi celeberrimo grazie a Enzo Ferrari, sia stato adottato dall’eroe Francesco Baracca, quale simbolo personale per i suoi, aerei esattamente un secolo fa.
È in questo doppio centenario che si colloca il percorso espositivo “Ad Maiora. Lo scultore e l’eroe”, dislocato in quattro sedi tematiche: alle Pescherie della Rocca, in piazza Garibaldi (i disegni), nella Fondazione CML, in piazza Baracca 24 (le fotografie dal cantiere del 1936 agli studi contemporanei di Luca Nostri), alla biblioteca “Fabrizio Trisi”, in piazza Trisi 19 (i documenti) e al museo “Francesco Baracca”, in via Baracca 65 (il volto). Il percorso espositivo sarà visitabile fino al 23 aprile il giovedì e l venerdì dalle 15 alle 18 e il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.