L’Osservatorio Auser per le pari opportunità e le politiche di genere, esprime grande soddisfazione per il premio Nobel per la Pace assegnato quest’anno a Nadia Murad e al medico ginecologo Denis Mukwewge. La prima è una giovane donna di etnia yazida rapita nel 2014 da miliziani dell’Isis e poi venduta come schiava del sesso, fuggita dalla sua prigione a Mosul è diventata attivista per i diritti umani contro i crimini di guerra ed emblema dell’orrore degli stupri nelle guerre, ma anche della resistenza. Il secondo è un medico congolese tra i più grandi esperti al mondo nel trattamento dei danni fisici conseguenti agli stupri. Con il suo staff dell’ospedale Panzi di Bukavu, nella Repubblica Democratica del Congo, fondato nel 2008, ha curato migliaia di vittime di tali abusi e violenze. Ha ripetutamente condannato l’impunità per lo stupro di massa e criticato il governo congolese e di altri Paesi per non aver fatto abbastanza per fermare l’uso della violenza sessuale contro le donne come strategia ed arma di guerra.
“A dieci anni dalla Risoluzione 1820 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, che stabilisce che l’uso della violenza sessuale come arma in un conflitto armato costituisca sia un crimine di guerra, sia una minaccia alla pace e sicurezza internazionali – sottolinea Vilma Nicolini dell’Osservatorio Auser – la notizia del Nobel per la Pace a Nadia e Denis ci rende particolarmente soddisfatte, perchè un mondo di pace può essere raggiunto solo se le donne con i loro diritti saranno riconosciute e protette in ogni luogo ed in modo particolare durante le guerre”.