Carissime/i,
Auser Cultura promuove insieme UniEda, FederUni, Unla e Ute un appello per il riconoscimento del ruolo delle Università degli adulti e per il loro sostegno attraverso le risorse del PNRR.
Siamo, pertanto, impegnati a darne la massima diffusione.
Fraterni saluti.
Il Responsabile Nazionale Auser Cultura
Fabrizio Dacrema
Il Presidente Nazionale Auser
Enzo Costa
PERCHÉ LE UNIVERSITÀ PER GLI ADULTI
SONO IMPORTANTI PER L’ITALIA.
Il XX secolo sarà ricordato anche per aver inventato, negli anni “70 le Università della terza età, che nate per il tempo libero e per dare qualità
alla vita sociale degli anziani, in 50 anni sono diventate un polo culturale in oltre 1000 città italiane. Assumono nomi differenti, Unitre,
Università delle tre età, Università della terza età, Università popolare, dell’età libera, di tutte le età o centri di educazione degli adulti, agenzie
di educazione permanente, ma fanno tutte la stessa cosa: cultura, formazione, socializzazione. Esattamente come la Scuola, l’Università,
i Musei e le Gallerie. Sono associazioni, fondazioni a volte istituzioni comunali, cooperano tra di loro, partecipano a progetti comunitari,
nazionali e locali, fanno parte del Terzo settore e si prodigano per non lasciare sole le persone e dare loro l’opportunità di riprogettare la
propria vita e riprendendosela, darle un senso.
Nonostante che da anni il lifelong learning rappresenti un aspetto essenziale della strategia europea per la crescita sociale ed economica, nel
nostro paese non si creano percorsi di sostegno strutturale e i soggetti dell’offerta formativa non formale non sono ancora considerati parte
di un sistema integrato per l’apprendimento permanente, come invece delineato dalla Legge 92/2012 e dall’Accordo raggiunto in Conferenza
Unificata Stato Regioni del 10 luglio 2014.
L’attività vista come benevola è vissuta come un optional meramente aggiuntivo o addirittura un lusso! Quindi, le Regioni e lo Stato, in
pratica, non fanno nulla per sostenerle e farle crescere, anzi con le norme sempre più restrittive dovute al Covid-19 e all’insignificanza delle
azioni di ristoro si rischia di condannarle all’estinzione.
La bozza del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) ne è la prova. Chi lo ha scritto ignora il grande lavoro di questi enti e considera
l’educazione degli adulti solo come mero campo dell’istruzione, legandola al percorso formativo per acquisire titoli di studio. La realtà non
è così come viene rappresentata e solo l’ignoranza verso questo mondo determina la sua emarginazione.
Il Piano strategico nazionale per lo sviluppo delle competenze della popolazione adulta in via di discussione presso la Conferenza Unificata
Stato Regioni rappresenta un’occasione per investire nell’educazione degli adulti proposto dall’Appello sottoscritto da esperti appartenenti a
diversi enti, tra cui ETF, Indire, Cedefop e Inapp, in una lettera aperta al Governo con lo scopo di realizzare “entro il 2025 l’obiettivo Europeo
del 50% di adulti che partecipano in attività formative almeno una volta ogni 12 mesi”.
Le Università per gli adulti aiutano persone di tutte le età, giovani studenti che non hanno potuto completare il percorso di studio, immigrati,
lavoratori, pensionati, ad arricchire il proprio bagaglio culturale, la conoscenza di una lingua, una competenza informatica, una professione,
nel pieno rispetto della libertà della persona di insegnare e di imparare e valorizzando la maggiore flessibilità e capacità di personalizzazione
delle organizzazioni del privato sociale.
La Costituzione della Repubblica Italiana nei Principi fondamentali, art. 9 assegna un ruolo speciale alla cultura “La Repubblica promuove
lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.” Mentre l’art.
33, comma I è molto chiaro “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.” Ed è in questo solco che le Università per gli adulti
si sono inserire e sono progredite, colmando il vuoto che le istituzioni non hanno saputo e voluto riempire.
Le Università per gli adulti svolgono funzioni di inclusione sociale, di scambio intergenerazionale, di preparazione all’invecchiamento
attivo, di qualificazione alle professioni; ma nonostante questo sono ignorate. Inoltre, con la pandemia
COVID-19 hanno dimostrato di essere un valido sostegno per gli adulti e gli anziani, costretti a stare in casa, coinvolgendoli
e impegnandoli tramite la didattica a distanza.
Riteniamo che lo Stato nell’ottica del PNRR e nei decreti attuativi debba riconoscere il ruolo delle Università degli adulti,
garantire le risorse finanziarie necessarie a consolidarle e a incentivarne lo sviluppo, attribuendo compiti sociali, culturali
e formativi, con l’obiettivo della crescita personale e professionale di tutte le persone, senza distinzione di età, genere
e provenienza.