Lo scorso sabato 5 novembre è stata inaugurata la nuova sede di Auser territoriale volontariato Ravenna, in Via Romolo Murri, 13.
Erano presenti, oltre che Auser Regionale, rappresentanti delle associazioni di volontariato ravennati, della Regione Emilia Romagna, di Camera del Lavoro e Spi, delle amministrazioni pubbliche locali e degli enti con cui Auser Ravenna collabora quotidianamente in attività di volontariato e promozione sociale.
La grande partecipazione ha reso onore a quella che, per l’associazione, è stata una giornata storica, che ha visto l’apertura di quella che tutti i volontari di Auser Ravenna e della Bassa Romagna, da adesso, potranno considerare casa propria, come ha ricordato la Presidente, Mirella Rossi «un luogo identitario tutto nostro, con una buona disposizione degli uffici e una maggiore praticità urbana, più accessibile anche per chi viene dai territori limitrofi, che siamo riusciti ad ottenere anche grazie alla gestione attenta e parsimoniosa di chi mi ha preceduto, che oggi ci consente questo investimento senza mettere a rischio l’equilibrio dell’associazione. La nostra forza, ha ribadito la presidente, sono i meravigliosi volontari che ogni giorno prestano le loro attività tessendo relazioni, solidarietà, vicinanza e sostegno al servizio della comunità a favore delle persone più fragili».
Sarà in ogni caso mantenuta anche la sede in Via Oriani, all’interno della Casa del Volontariato, che Auser gestisce grazie ad una convenzione con il comune di Ravenna.
In rappresentanza del Comune di Ravenna, l’Assessora Valentina Morigi ha dichiarato che «l’apertura di questo spazio, oggi, diventa un luogo che viene restituito e donato alla città, per il lavoro prezioso che i volontari svolgono ogni giorno e per la grande disponibilità e collaborazione che l’associazione mostra nei confronti della nostra Ravenna».
Padre Claudio Marcello Ciccillo, Presidente della Consulta del Volontariato, nel profondo e appassionato discorso che ha preceduto la benedizione dell’edificio, ha ribadito l’importanza di questo luogo, perché «la gente, oggi, è orfana di relazioni, abbiamo bisogno di spazi dove sentirci a casa, dove ci si possa guardare negli occhi e chiamarsi per nome».
Dopo il taglio del nastro e i discorsi degli ospiti, tutti gli intervenuti hanno potuto godere delle prelibatezze preparate da Carmine e dai volontari, grazie alla collaborazione del Centro Sociale “Le Rose”, che ha messo a disposizione la cucina.
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