E’ stato ufficialmente inaugurato il ...
Il Centro Sociale Auser di Sant’Alberto è stato il primo Centro Sociale Auser di Ravenna, nato appena due anni dopo la costituzione dell’associazione, è attivo dal 1993 e da allora fa rete con tutte le attività associative e le realtà istituzionali del territorio.
I primi soci erano attivissimi: organizzavano gite e serate danzanti, eventi goliardici e giochi, erano un gruppo di persone che amava veramente divertirsi; tutta gente che lavorava nelle valli, abituata a socializzare e parlare con tutti. Oltre alla tessera associativa i primi soci si autotassavano per raccogliere fondi per il Centro Sociale e questo permette, ancora oggi, di avere a disposizione una cifra ragguardevole, che permette, grazie agli interessi, di gestire le spese di ordinaria amministrazione.
La prima sede del Centro Sociale era in Via Nigrisoli, presso la Cooperativa Braccianti, successivamente (dopo oltre 10 anni), si è spostata in piazza, nei locali del Comune, per circa 5 anni e infine nella sede attuale, sempre di proprietà del Comune; si tratta della ex scuola, inaugurata nel 1902, poi chiusa e recentemente ristrutturata e adibita a sede della Circoscrizione. L’ultima ristrutturazione, conclusasi nel 2016, ha visto la realizzazione di una nuova Caserma dei Carabinieri e della nuova Casa della Salute.
La convenzione con il Comune prevede la collaborazione dei volontari nelle attività della ormai ex circoscrizione. Le attività di volontariato vero e proprio, come la collaborazione con la Casa Protetta e gli accompagnamenti, sono cominciate negli ultimi anni.
Dopo una forte crisi di partecipazione, nel 2012 è stato coinvolto un gruppo di energiche donne che, lentamente sta ridando vita al Centro Sociale, organizzando merende, feste, eventi, mettendo a disposizione i propri locali per corsi e incontri e gestendo le attività di volontariato.
Dalla fine del 2016 il Centro ha deciso di adottare il cippo partigiano sito in Via Olindo Guerrini, all’altezza del civico 352, dedicato a Bruno Beltrami e Alderigo Ferrari, giustiziati il 6 dicembre 1944.